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Mazza, Angelo.

Poeta italiano. Allievo di L. Spallanzani a Reggio Emilia e di M. Cesarotti a Padova, fu docente di Letteratura greca e poi preside della facoltà di Lettere all'università di Parma. I suoi versi, enfatici e declamatori, rappresentano bene il momento di transizione dal gusto arcadico a quello neoclassico, nella costante e raffinata celebrazione del mito della bellezza e dell'armonia. Compose odi pindariche ed endecasillabi sciolti, dei quali si rintraccia qualche ricordo nei versi giovanili di Foscolo, ma che furono aspramente criticati, fra gli altri, da Monti. Svolse un'intensa attività di traduttore soprattutto della letteratura inglese (I piaceri della fantasia, 1764, di Akenside; Inno al creatore, 1771, di Thomson); ciò spiega l'influenza che autori stranieri (Milton, Pope, Dryden in particolare) ebbero sui suoi versi (Parma 1741-1817).